Sisifo e l'arte di dare significato al lavoro

Sisifo, condannato dagli dèi a spingere un masso su per una montagna solo per vederlo rotolare nuovamente a valle, è uno dei simboli più potenti dell’assurdità e della fatica senza fine. Un’esistenza scandita da un ciclo infinito, privo di scopo apparente, che ci ricorda – con un tocco amaro – quanto il senso sia una componente cruciale per la motivazione umana. Nell’ambiente lavorativo, quanti Sisifo moderni possiamo contare? Quanti dipendenti si ritrovano intrappolati in mansioni ripetitive, prive di visione, che erodono la loro energia e il loro coinvolgimento? E, soprattutto, come possono le aziende rompere questo ciclo, trasformando quel masso in un’opportunità di crescita?

Molte organizzazioni si trovano a fare i conti con dipendenti demotivati, vittime di una routine alienante. Basti pensare al fenomeno del "quiet quitting", in cui i lavoratori si limitano a fare il minimo indispensabile, privi di slancio e di entusiasmo. È un Sisifo contemporaneo: il masso è la ripetitività delle mansioni, la montagna è il tempo che sembra non passare mai.

Ma il mito non è solo una condanna: è anche una chiamata all’azione per chi gestisce risorse umane. Sisifo può essere liberato, se gli viene restituito un senso. Ed è qui che i grandi brand offrono ispirazione.

Le aziende che vogliono evitare il rischio di Sisifo devono adottare strategie che restituiscano significato al lavoro, a partire da tre principi fondamentali:

1) Connettere il lavoro quotidiano alla mission aziendale: La chiave per dare senso a mansioni ripetitive è mostrarne l’impatto nel quadro generale. Non basta dire "questo è il tuo compito"; bisogna spiegare perché è importante.

Disney enfatizza come ogni dipendente, dai creativi ai membri del servizio di pulizia, contribuisca a creare “la magia” per i visitatori. Questo messaggio non solo ispira, ma trasforma le attività quotidiane in un contributo essenziale alla mission aziendale.

2) Incentivare la crescita personale: Anche il lavoro più monotono può essere reso interessante se è parte di un percorso di crescita. Dare ai dipendenti la possibilità di apprendere nuove competenze o di avanzare professionalmente riduce la sensazione di essere intrappolati in un ciclo senza fine.

McDonald’s ha implementato programmi di formazione che aiutano i dipendenti delle sue catene a sviluppare competenze manageriali, trasformando un ruolo percepito spesso come “transitorio” in un trampolino per il futuro.

3) Offrire autonomia e controllo: Sisifo non aveva scelta, doveva spingere quel masso, in eterno. Quando ai dipendenti viene data la possibilità di decidere come svolgere il proprio lavoro, cambia tutto.

Atlassian, la tech company australiana, ha introdotto il concetto dei “ShipIt Days”, in cui i dipendenti possono lavorare su qualsiasi progetto ritengano utile, purché in linea con gli obiettivi aziendali. Questo non solo stimola la creatività, ma ridà un senso di controllo sul proprio operato.

Il mito di Sisifo non deve essere letto solo come una condanna, ma come una sfida a ridefinire il concetto di fatica. Anche i lavori più umili o ripetitivi possono diventare significativi, se i leader aziendali riescono a mettere al centro il valore umano.

Chi lavora in risorse umane ha ilcompito di essere una guida capace di trasformare le esperienze lavorative dei dipendenti. È possibile dare a ogni "spinta" un significato, a ogni “masso” un obiettivo. Liberare Sisifo è possibile, ma solo se iniziamo a vedere le persone non come esecutori di mansioni, ma come protagonisti di una storia più grande.

E allora sì, la montagna non sarà più un luogo di condanna, ma una vetta da conquistare. E il masso? Solo un attrezzo per crescere, non un peso da sopportare.

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